Inoltre l'applicazione della Legge
obiettivo ha eliminato il potere di controllo della amministrazioni
locali, le più interessate, le più danneggiate ma anche le più
competenti sul proprio territorio.
La legge - n. 443 del 2001 - era nata
per accelerare poche grandi opere di rilievo nazionale, ma negli
anni ne ha ricomprese centinaia, tutte strategiche e
imprescindibili, ovviamente, ma tutte contestate e rallentate. Ha
dunque fallito il suo scopo e andrebbe riformata.
In astratto, i danni che un'area
limitata subisce essendo costretta a ospitare un'infrastruttura
dall'elevato impatto ambientale e sociale, potrebbero essere
ricompensati in
quanto sopportati in vista di un
superiore vantaggio
collettivo.
In questa direzione vanno le cosiddette
"compensazioni", parola ormai diventata in concreto inaccettabile
per molti amministratori perché significa sostanzialmente il prezzo
del consenso.
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