A giustificare questa
deriva si adducono due argomenti.
Il primo è che la redditività delle "grandi opere" è
provata dall'impegno finanziario dei privati; ma si è ben visto (Corte dei
conti sulla Tav) che il project financing è uno specchietto per le allodole.
Una volta approvato il progetto, i finanziatori spariscono e subentrano
fondi statali, accrescendo il debito pubblico.
Il secondo argomento, la
creazione di posti di lavoro, è inquinato da un meccanismo "a piramide" di
appalti e subappalti, tanto più inesorabile quanto più grandi siano le
imprese coinvolte e le relative "opere". Nessuno, intanto, si chiede se non
vi siano altri modi di creare o salvaguardare l'occupazione.
La Legge
Obiettivo del governo Berlusconi, ha scritto Maria Rosa Vittadini,
«ha
trasformato il paese in un immenso campo di scorribanda per cordate
di interessi mosse dal puro scopo di accaparrarsi risorse pubbliche.
Un numero imbarazzante di
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