La situazione attuale risente di una limitazione avvenuta negli ultimi decenni
(con eliminazioni di filari alberati di confine, minore presenza di specie per auto-consumo e altro), oltre a registrare
-per le colture annuali- una variazione propria di un settore agricolo sempre più industrializzato.
La pluralità delle essenze si è andata riducendo sulla base di ragioni economiche e una
parte di queste viene anche destinata alla produzione di energia (con relativo inquinamento che va ad aggiungersi a quello
dovuto all'uso dei pesticidi).
Sono altresì presenti vegetazioni spontanee, soprattutto in corrispondenza delle acque, che
offrono possibilità di rifugio per animali, in particolare volatili.
Intere zone a dominante naturale sono sopravvissute (e tutelate quali aree protette) in diversi
tratti prossimi al litorale, alternandosi con edificazioni e infrastrutture prevalentemente legate al turismo.
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