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Le delibere, senza il visto della Corte dei Conti, non sono perfezionate, quindi è come se
non fossero mai esistite. La decisione di Delrio è un segnale inquietante per i tifosi del project financing: l’opera pubblica
autofinanziata dal privato che poi si ripaga con i pedaggi.
Le recenti traversie della Brebemi, la Brescia-Bergamo-Brescia
che un anno dopo l’inaugurazione lo Stato ha dovuto rifinanziare, hanno dimostrato a Graziano Delrio che il project
all’italiana va rivisto. Nei contratti c’è sempre la clausola miracolosa: se per caso i conti non tornassero, toccherà allo
Stato ripianare.
Insomma, i guadagni ai privati, le perdite ai contribuenti. Un metodo a cui Delrio mette fine almeno per la
Orte-Mestre che doveva costare 9,7 miliardi, di cui 7,8 messi dai privati e 1,9 dallo Stato. Nel 2013 il progetto fu cambiato
e il contributo convertito in esenzione fiscale per 9 miliardi di euro da ripagare con i futuri pedaggi. La Corte dei Conti
bocciò la prima delibera Cipe. Ora c’è lo stop definitivo.
Albino Salmaso
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