per il Veneto: la Pedemontana da completare e la Tav Verescia-Verona-Vicenza-Padova.
Due obiettivi concreti, mentre la Orte-Mestre resta nel libro dei sogni
dato che non esiste un piano finanziario in grado di far decollare la più colossale delle Grandi Opere.
Le pressioni lobbistiche avevano trovato una breccia nel governo Letta del 2013, l’unico a promuovere la Mestre-Orte grazie alla spinta
dell’area Bersani che in Romagna attende da trent’anni la nuova Romea commerciale. Niente da fare.
I comitati popolari
veneziani possono state tranquilli: la futuribile E45 non sarà il trampolino di lancio di Veneto City, ammesso che ci sia
ancora liquidità per far decollare il mega polo del terziario in riviera del Brenta. Il ministro Delrio, un paio di giorni fa,
ha deciso di non riproporre al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) il progetto dopo che per due
volte la Corte dei Conti ha ricusato le delibere del Cipe, sponsorizzate nel 2013 e nel 2014 dall’ex ministro Maurizio Lupi e
dal ministro ombra Ercole Incalza.
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